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I sindacati impediscono l’ulteriore salvataggio del PEAN

La Società Svizzera degli Impresari-Costruttori si riconosce nel pensionamento anticipato nella costruzione (PEAN) e lo vuole salvare. Per raggiungere questo obiettivo, deve essere risanato l’inefficiente sistema attuale che va impostato con adeguamenti delle prestazioni su solide fondamenta. Tuttavia, i sindacati continuano ad abusare del tema per motivi di politica sindacale e bloccano qualsiasi soluzione trovata nel Consiglio di fondazione competente. Quattro diverse proposte dei datori di lavoro sono state rifiutate dai sindacati, per insistere unilateralmente sulle loro richieste fondamentali. Se la situazione di blocco nel Consiglio di fondazione dovesse persistere, sarà necessario l’intervento dell’autorità di vigilanza sulle fondazioni.

Il Consiglio di fondazione FAR è responsabile del pensionamento anticipato nella costruzione e deve procedere agli adeguamenti delle prestazioni urgentemente necessari. La Società Svizzera degli Impresari-Costruttori deve prendere atto con rammarico che i rappresentanti sindacali in seno al Consiglio di fondazione non sono ancora interessati a un risanamento. Preferiscono utilizzare la questione dell’età pensionabile, 60 anni, per manovre politiche sindacali e per la mobilitazione interna, a volte per violazioni illegali della pace del lavoro, piuttosto che per salvare il PEAN.

Con il blocco del risanamento da parte dei rappresentanti sindacali nel Consiglio di fondazione FAR viene messa in discussione l’età pensionabile complessiva di 60 anni. Di ciò sono responsabili rappresentanti sindacali nel Consiglio di fondazione. Già nel 2016 si è tentato di riportare il pensionamento anticipato su basi finanziarie adeguate, aumentando i contributi. Oggi si tratta ancora di un caso di risanamento. Se si vuole salvare il PEAN, non si può evitare un risanamento legato alle prestazioni. In questo contesto, le accuse dei sindacati secondo cui le soluzioni proposte dai datori di lavoro non sarebbero né proporzionate né equilibrate si sono rivelate insostenibili.

Ulteriori ritenute sul salario delle imprese e dei lavoratori edili non sono una soluzione. Oggi, grandi somme di denaro da parte dei lavoratori edili vengono perdute nel sistema senza alcun effetto. C’è dunque bisogno di un vero risanamento. Se la situazione di blocco nel Consiglio di fondazione dovesse persistere, sarà necessario l’intervento dell’autorità di vigilanza sulle fondazioni. Già in aprile i datori di lavoro hanno chiesto per iscritto all’autorità di vigilanza sulle fondazioni di nominare un commissario per avviare le necessarie misure di risanamento.

Nota: i lavoratori edili dei cantoni Neuchâtel, Vallese e Vaud non sono soggetti al PEAN.